Volli, sempre volli, fortissimamente volli!

Dal 29 ottobre al 08 novembre 2012


Se c'è una cosa che ha caratterizzato il nostro viaggio di ottobre/novembre in Tunisia, questa è il famoso "volli, sempre volli, fortissimamente volli" di Vittorio Alfieri. Mai come questa volta, il viaggio è stato il risultato di una fortissima volontà di partire, continuare e finire ciò che avevamo progettato.
Tutto inizia il 29 ottobre, quando dopo pranzo, con la macchina già carica, pronti per andare a Palermo in serata, a prendere la nave, ci arriva un SMS della Grimaldi che dice laconicamente che, a causa del maltempo, la tratta Palermo – Tunisi è stata annullata, e che la nave avrebbe fatto una tratta diretta Salerno Tunisi, con partenza alle 03.00 della stessa notte (Grazie Grimaldi!). Dopo un primo momento di scoraggiamento, decidiamo di andare a prendere la nave a Salerno (Ragusa – Salerno, circa 700 Km) con l'obbiettivo di arrivare entro le 24.00, in tempo per prendere la nave. A Salerno c'era già l'altra coppia di Grosseto, Riccardo e Sabrina, ultimi rimasti di un gruppo di sette equipaggi che all'inizio dovevano essere i componenti della spedizione, anch'essi molto scoraggiati dalla situazione, ma determinati a continuare il viaggio a tutti i costi.
Così partiamo alla volta di Salerno anche confortati dal fatto che, stando alle dichiarazioni mediatiche di questa Estate, questa tratta doveva essere già quasi completa e facilmente percorribile. Vorrei conoscere quello che ha pensato questo spot e condannarlo a percorrere la tratta tutti i giorni fino alla fine dei suoi giorni.
Dopo una estenuante viaggio, arriviamo verso le 01.00 al porto di Salerno dove pensiamo di imbarcarci subito e finalmente dormire in una comoda cabina, ma niente di tutto questo... la nave sarebbe rimasta in porto e sarebbe partita solo la mattina dopo. (Grazie Grimaldi!) Comunque nel parcheggio del porto abbiamo finalmente conosciuto la coppia con cui avremmo viaggiato (ci sentivamo per telefono da tre anni ma non ci eravamo mai conosciuti) e dopo i convenevoli di rito, ci siamo messi a dormire, pronti per il giorno successivo.

30 ottobre

Finalmente si fa mattina e dopo la normale fila all'imbarco e la solita serie di procedure burocratiche per l'imbarco, siamo finalmente riusciti a salire sulla nave. In teoria a quell'ora saremmo dovuti essere già a Tunisi, mentre saremmo arrivati solo il giorno dopo, ma pazienza, ormai era andata così.
Dopo qualche ora di navigazione arriva l'annuncio a sorpresa della Grimaldi. Con grande faccia tosta la compagnia annuncia che per ragioni tecniche la nave si sarebbe fermata a Palermo per poi raggiungere Tunisi. Incredibile! Complimenti per l'organizzazione! Grazie Grimaldi!
Ci facciamo forza per l'incredibile presa in giro, e decidiamo di non rovinarci la vacanza e di andare aventi con ottimismo.

31 ottobre

Finalmente la mattina arriviamo a Tunisi e dopo le normali, e sempre diverse, pastoie burocratiche, riusciamo ad uscire dal porto ed a partire alla volta di Douz, dove arriviamo in serata, per andare a dormire al Mouradi, che ormai è la nostra seconda casa a Douz.
La sera ci vediamo con Salem, la nostra guida ed amico, che a sorpresa ci dice che lui ha qualche problema di famiglia e che potrà stare con noi solo per i primi due giorni e poi dovrà affidarci ad un'altra guida. Comunque, con un po' di forzatura, riusciamo a fargli promettere di stare con noi per tutto il viaggio, e finalmente andiamo a dormire, pronti ad affrontare le alte dune.

01 novembre

Si parte! Dopo il lunghissimo ed estenuante viaggio di trasferimento, siamo finalmente pronti per partire!
Seguiamo la Toyota di Salem lungo l'asfalto che porta a El Faouar e poi, sgonfiate le ruote, finalmente ci immettiamo sulla sabbia,
Non appena tocchiamo la sabbia, e ci fermiamo al primo pozzo, una nuvola di mosche, in attesa dei turisti di passaggio, ci assalta ed atterra su ogni parte del nostro corpo. Mai viste mosche più numerose ed ostinate di queste! Ci hanno seguito per tutto il viaggio senza lasciarci per un attimo, ormai affezionate come cani fedeli.
Comincia comunque l'avventura e ci avviamo verso sud, con l'obbiettivo di cavalcare le dune alte, mantenendoci a circa 20 km dal confine con l'Algeria.
Iniziamo a salire sulle dune alte e comincia un'altra serie di problemi. Scopriamo infatti che la macchina di Riccardo, un Toyota HJ61, pur essendo un mulo da tiro, ed una ottima macchina per il deserto, è gommata male, con una misura di spalla troppo piccola, e, anche sgonfiando le ruote al limite dello stallonamento, tende (vuole essere un eufemismo) ad insabbiarsi facilmente, molto facilmente, troppo facilmente....
Le nostre strop iniziano a diventare le vere protagoniste del viaggio, tanto che, Sabrina, che prima del viaggio non sapeva neanche cosa fossero, alla fine non ne poteva più fare a meno e penso che ne metterà una come arredamento nel suo negozio di parrucchiera.
Dopo innumerevoli scollinamenti e qualche tirata, si fa sera e ci fermiamo per la notte.

02 novembre

La mattina, dopo un buon pane del deserto ed un the nero, fatti da Salem, e dopo avere smontato il campo, partiamo ancora con destinazione sud.
Continuiamo a tirare tutti, sia Salem che Riccardo, per tutta la mattinata, fino a quando, verso le 15.00, su una stupida dunetta, che non avrebbe meritato la minima attenzione, e forse proprio per questo, ci insabbiamo noi. Gli altri erano già più avanti e non ci sentivano con la radio, per cui decidiamo che:intanto cominciamo a scavare, tanto fra poco gli altri torneranno ad aiutarci! Scava scava, sembrava che scavare servisse solo a fare insabbiare ancora di più la macchina, e nel frattempo nessuno tornava ad aiutarci. Eravamo ormai ricoperti di sabbia (sia la macchina che noi) quando finalmente, dopo appena due ore, torna Riccardo con Salem a bordo, preoccupati (meno male!) del fatto che non ci avevano visto più. La macchina era ormai così insabbiata che Riccardo non riusciva a tirarci e solo con l'uso della strop e del verricello insieme siamo riusciti a disincagliare la nostra nave.
Ancora un po' di dune verso sud e, finalmente, abbiamo trovato il primo accampamento di nomadi. Due pastori con un grosso gregge di pecore e due cani che hanno reso felice Lorella. Dopo che Lorella ha stilato l'anagrafe fotografica dell'intero gregge e dei cani, e dopo avere chiacchierato con i nomadi, riprendiamo il nostro percorso verso sud.
Mi accorgo però che il frigo che ho in macchina comincia a non funzionare. Poco male se non fosse per la motivazione: la batteria si scarica, e anche se nessuna spia lo segnala, appare evidente che l'alternatore non carica più. E' ovvio che così non si può continuare il viaggio, e come se fosse un segno del destino, decidiamo di rientrare a Douz e contestualmente di cambiare guida per permettere a Salem di risolvere i suoi problemi personali.

03 novembre

Ci alziamo presto e partiamo verso est con l'intenzione di raggiungere Jebil e poi lungo le piste di arrivare a Douz. Lungo il percorso abbiamo trovato parecchi nomadi con i loro bambini e le loro greggi. Incontrare la gente del deserto e fermarsi con loro è sempre una esperienza emozionante, molto forte e che mette a dura prova le certezze preconcette di noi occidentali. Il percorso era molto accidentato, con cordoni di dune di notevole altezza, e nonostante i propositi di arrivare a Douz con la luce del giorno, siamo arrivati solo dopo il tramonto. Ovviamente l'accensione delle luci ha scaricato presto la batteria e siamo stati costretti a fare l'ultimo tratto di pista, dalla torre fino a Douz, completamente al buio, con Salem davanti che faceva luce e Riccardo dietro che ci proteggeva da eventuali tamponamenti di altre auto.
A Douz siamo andati dall'elettrauto, un bravissimo artigiano che già conoscevamo, che con un paio di misure ha dato subito la sentenza: l'alternatore era andato e occorreva sistemarlo. Ci siamo dati appuntamento all'indomani e siamo andati a dormire al Mouradi.

04 novembre

La mattina. In quattro ore di lavoro, l'elettrauto rigenera completamente l'alternatore, e verso pranzo ripartiamo verso Jebil con Omar (detto Amor), la nuova guida.
Dati i pochi giorni rimanenti, decidiamo di fare un giro più turistico, e ci poniamo l'obbiettivo di fare il giro Jebil, Timbaine, Tinsouan, Ain Ouadatte, Dekamis, El Mida, Ksar Ghilan.
Seguiamo quindi la pista per Jebil, costeggiamo il parco delle gazzelle e raggiungiamo Timbain dove facciamo il campo per la notte.

05 novembre

Ripartiamo verso sud verso Tinsouan, che tra uno scollinamento ed una tirata con le strop, raggiungiamo presto, per poi proseguire verso Ain Ouadette che raggiungiamo a metà pomeriggio, ancora con la luce. Acqua finalmente! Certo, il lago non è più quello di una volta, quando era veramente una oasi in mezzo al deserto, senza niente e nessuno, totalmente isolata e, per questo, affascinante. Ormai c'è il bar, la tenda ostello, i servizi e tanta gente sempre presente. Il progresso!
Ci tuffiamo immediatamente nella sorgente, e facciamo amicizia con un gruppo di simpaticissimi bresciani, venuti in Tunisia con l'organizzazione Africa Raid. Restiamo a mollo a parlare per parecchio tempo e ci rendiamo conto che, anche se provenienti da latitudini diverse, parliamo la stessa lingua ed abbiamo le stesse passioni.
La sera ci hanno gentilmente invitato a cena ed abbiamo trascorso una simpaticissima serata condita con vino siciliano e con il “Parapampoli”, un ottimo ed esplosivo cocktail di non so più cosa.

06 novembre

La mattina i ragazzi di Africa Raid ci portano il caffè e i cornetti!!! Ma dove le trovi delle persone così? Spero che prima o poi avremo modo di fare un viaggio insieme.
Partiamo presto verso est alla volta di Dekamis Kebir, con l'obbiettivo di raggiungerlo e di proseguire poi per El Mida.
Lungo il percorso i soliti scollinamenti e le solite tirate con le strop, ormai diventate parte del nostro abbigliamento, fino a quando, verso mezzogiorno, tanto per rendere più interessante e meno monotona la giornata, Riccardo pensa bene, non solo di insabbiarsi, troppo semplice, ma di farlo in salita con il posteriore appoggiato ad un cespuglio e con l'auto messa in obliquo.
Già la situazione era abbastanza complessa, e stavamo scavando per cercare di togliere il cespuglio, quando la sua macchina si spegne, (probabilmente per la posizione) e non riesce ad accendersi più. Preghiamo che non si sia grippato qualcosa a causa del difficile ricircolo dell'olio, data la posizione, e inizio a tirare a strappo con la mia macchina, tentando di sistemare l'auto di Riccardo un po' più in piano, in modo da tentare di farla ripartire. In qualche modo, grazie alla potenza del GR, riesco a farle superare il cespuglio ed a metterla un po' più dritta, e dopo parecchi tentativi, e dopo che con una detonazione è uscito un tappo di sabbia dalla marmitta, la macchina è finalmente ripartita, e con l'aiuto del suo motore siamo riusciti a toglierla da quella scomoda posizione ed a ripartire.
Per fortuna è andato tutto bene, ma se la macchina non fosse ripartita, avremmo avuto dei problemi veramente seri.
Quest'ultima vicenda ci ha veramente provati, ed abbiamo deciso di non fare un altro campo la sera ma di andare direttamente a Ksar Ghilan per rilassarci e concludere l'escursione.
Abbiamo così raggiunto El Mida e poi preso le piste verso nord per poi rientrare sulle piste verso sud-est fino a Ksar Ghilan che abbiamo raggiunto in serata.

07 novembre

Dopo avere salutato Ridha, fratello di Salem, ospite perfetto e gentilissimo come tutta la sua famiglia, siamo partiti per Douz seguendo la pipe line.
A Douz siamo andati ancora una volta al Mouradi e poi abbiamo passato l'intera giornata a poltrire e a fare spese. E' fantastico vedere Sabrina alle prese con il mercato. Non ha limiti, compra tutto, con incredibile voracità. Sembrava che volesse portarsi l'intera Tunisia a Grosseto, non tenendo in alcun conto ne' degli spazi disponibili nella macchina, ne' dell'espressione di visibile disappunto di Riccardo.

08 novembre

La vacanza è finita. Lenta risalita verso Tunisi, la nave al porto e il viaggio per Palermo, Salerno,

Ciao a tutti e ... alla prossima!

Fausto e Lorella

 

Il percorso


Il percorso tracciato in formato Ozi Explorer (scarica)
Il percorso non tracciato in formato Ozi Explorer (scarica)
I waypoint in formato Ozi Explorer (scarica)
Tracce e waypoint in formato Google Earth (scarica)


Le fotografie

Le foto di Lorella e Fausto

www.desertolento.it