IL PRIMO VIAGGIO DI DESERTO LENTO

Un bellissimo viaggio (a parte la pioggia) dal 25 aprile al 5 maggio 2009

Ogni viaggio inizia dal momento in cui si parte, ma in questo caso i guai, e per fortuna i soli in tutto il viaggio, sono iniziati già il giorno prima della partenza. La Grimaldi Ferries, compagnia di navigazione con la quale avevamo fatto, e già pagato, tutti i biglietti, il giorno prima di partire, nell'intervallo pranzo ha inviato una mail alle agenzie, in cui con tono sereno, avvisava che la nave del giorno successivo era in avaria, e quindi si poteva scegliere il rimborso o la partenza con la nave successiva di quattro giorni dopo! Nessuna cura verso gli utenti e nessun interessamento per favorire il passaggio alla nave della GNV che partiva da Palermo nello stesso giorno e praticamente nello stesso orario. Per giunta la GNV il giorno prima della partenza chiude la biglietteria via agenzia o internet e permette di fare i biglietti solo presso il suo ufficio nel porto. PERFETTO! Incastrati in una logica burocratica inesorabile che permetteva solo di andare a Palermo il giorno dopo, andare alla biglietteria il più presto possibile, munirsi del denaro per fare l'ulteriore biglietto e sperare che ci fosse posto sulla nave.
Vogliamo ribadire in questa sede che la Grimaldi Ferries ha mostrato una inesistente cura dei propri clienti, comportandosi come una compagnia di navigazione del terzo mondo, e speriamo di potere evitare in futuro di dovere usufruire del suo servizio assolutamente primitivo ed inaffidabile.

Il percorso




 

Le tracce e i waypoint


Le tracce: Il percorso ricavato dalle tracce reali in formato Ozi Explorer

I Waypoint: I waypoint in formato Ozi Explorer

 

La storia

Sabato 25 aprile

La mattina ci troviamo al porto di Palermo, con le macchine cariche di tutto punto, ma senza alcuna certezza di potere partire. Iniziamo una lunga fila davanti agli uffici della GNV e, per fortuna, uno alla volta riusciamo a fare il biglietto. Pare, comunque, che non tutte le auto prenotate sull'altra nave siano riuscite a passare sulla GNV, almeno secondo voci che si sentivano in giro. Riusciamo comunque a partire quasi in orario, alle 11,30, e ci apprestiamo a sopportare l'estenuante navigazione diurna di otto ore.
La sera siamo arrivati al porto di Tunisi e dopo le solite incomprensibili pratiche burocratiche siamo partiti alla volta di Hammamet per dormire nell'Hotel Aziza. Splendido hotel appena rimesso a nuovo e servizio di prim'ordine.


Lunghe file

Che bello navigar

Che carine!

Espressione sveglia

All'erta sto!

Domenica 26 aprile

Partenza comoda alle 9.00 e via lungo l'autostrada verso sud. Abbiamo raggiunto nel primo pomeriggio El Hamma, dove ci siamo fermati per riempire di gasolio tutto il riempibile. Durante il rifornimento, Franco, che aveva avuto qualche “piccolo” problema nel viaggio dell'anno precedente ci avvisa che il serbatoio secondario del suo Toyota TDJ80, appena acquistato ed appena uscito dal meccanico, è strozzato (si parla di una bolla d'aria) e non ne vuole sapere di farsi riempire. La vocina dell'anno precedente (tornateee ind...) cominciava a farsi sentire, ma l'abbiamo zittita e siamo ripartiti seguendo la pipe line fino al cafè Jelili dove abbiamo effettuato la sosta di rito con dolci tunisini preparati dalle capaci mani della moglie di Jelili e tè a profusione. Abbiamo poi scoperto che il problema del serbatoio era che … era già pieno, per cui era difficile metterci altro gasolio. Con altre organizzazioni, Franco avrebbe meritato gli occhiali a raggi X, ma in questo caso ci siamo limitati a prenderlo per il c... per un po' di tempo, contenti di poter zittire definitivamente la voce dell'anno precedente.
Per caso abbiamo incontrato al cafè il nostro amico e guida nel deserto Salem con il suo fido assistente Toumis, che erano stati fermati dalla polizia per controlli proprio nell'incrocio del cafè Jelili, ed insieme abbiamo raggiunto Ksar Ghilan.
Come di consueto, nel negozio di Salem, abbiamo rivisto insieme il progetto del tour, e come di consueto Salem ha rivoluzionato parte del giro. In questo caso il problema era che non ci potevamo avvicinare troppo alla frontiera con l'Algeria, a causa di controlli troppo stretti da parte dei militari, addirittura con gli elicotteri. In effetti la parte di deserto liberamente percorribile si è ristretta notevolmente negli ultimi anni a causa dei problemi diplomatici sorti tra Tunisia e Algeria per colpa di alcuni idioti che hanno sconfinato in Algeria, creando un caso internazionale. Speriamo che in futuro l'area visitabile si estenda, ma al momento non si può neanche raggiungere Bir Aouine ed occorre tenersi ben lontano dal confine Algerino. Quanto al Grande Erg, neanche a parlarne, tranne che non ci si faccia accompagnare da un'auto di militari, con grandi vincoli e costi eccessivi.
La sera comunque abbiamo dormito al campeggio di Ksar Ghilan pronti per l'avventura del giorno dopo.


Ha da passà a jurnata

Pronto e reattivo

Turista

Rara foto di Lory

Tiziana

Il primo crastone

Fate la carità

Indicazioni per turisti

In lotta col gasolio

Addetto pulizia vetri

Perdite di gasolio

Jelili

Jelili junior

Lasciando il segno

Lasciando il segno

Lunedì 27 aprile

In effetti già dalla mattina, si è visto che tutti avevano già assorbito lo spirito di Deserto Lento. Infatti dopo esserci alzati con calma, aver fatto colazione (anche ad un piccolo dromedario) aver preparato con calma le auto, siamo riusciti a partire come fulmini alle 12.00 del mattino.
Abbiamo rabboccato i serbatoi nei pittoreschi rifornimenti di Ksar Ghilan (Nuccio è riuscito ad insabbiarsi appena uscito dalla palmeraria, ma poi si è fatto onore nel resto del viaggio) e siamo partiti lungo le dune in direzione di El Mida.
Al pozzo di El Mida abbiamo incontrato un gruppo di nomadi con i loro dromedari che facevano rifornimento di acqua, usando delle grosse camere d'aria da camion per trasportarla. Abbiamo tentato di ripararne una che perdeva acqua da un buco, ma neanche l'attrezzatura di Franco, importata dallo stesso fornitore di Star Trek, è stata sufficiente a fermare il flusso d'acqua. Sandro, commosso dal fatto, ha tentato di consolare il nomade regalandogli le mitiche scarpe da ginnastica che hanno percorso i deserti della Tunisia appese al vetro posteriore del suo Four Runner, perdendo così il suo famoso nick Anest Ftar. Abbiamo cercato un altro nick, ma nessuno era bello come quello perduto tra le sabbie di El Mida.
La sera abbiamo raggiunto il monte di Gour EL Kleb ed abbiamo montato il campo alle sue pendici.


Prima colazione

Ham Alì

Ksar Ghilan

Touareg per turisti

Primi cammelli

Chi tira Nuccio?

Toyota vs Nissan

Freno a mano

Acqua corrente

Cammellieri

Cammellieri

4x4 ecologico!

Nomade

Nomade

Operazione chirurgica

Operazione chirurgica

Nissan vs Nissan

Il mitico

Finalmente al lavoro!

Finalmente al lavoro!

Martedì 28 aprile

Incredibilmente riusciamo a partire verso le 10.00 ed ancora un po' addormentati, ci siamo avviati verso i monti Dekamis. Durante il percorso, Gaetano e Davide su Nissan Patrol GR, si fermavano ogni due dune per risistemare il carico che, ad ogni salto, per il noto principio fisico dell'entropia crescente, tendeva a diventare una mistura omogenea di tutti gli oggetti solidi e liquidi contenuti nella macchina, Giovanni e Luciano, su Nissan Patrol GR, stanchi per l'alzataccia della mattina, approfittavano di ogni cresta di sabbia per poggiare il fondo della propria macchina e riposarsi un po', Pierpaolo su Toyota HZJ71 si muoveva con l'agilità di una gazzella, aspettando che Nuccio ed Anna, su Mitsubishi Pajero V6 3500 si insabbiassero per poter piombare quatto quatto alle loro spalle con la Cavalcata delle Valchirie a tutto volume. Enrico su Toyota LJ60 si muoveva tranquillamente sulle dune con la sua aria impassibile, turbata solo dal fatto che non riusciva a trovare il campo su cellulare per poter telefonare in Italia, e Tano che in teoria doveva essere in auto con Enrico, percorreva a velocità elevata le dune con il suo 2x2 lasciando tracce inconfondibili sulla sabbia. Sandro su Toyota 4 Runner, ormai privato del suo amuleto feticista (le scarpe) accusava qualche difficoltà, ma grazie all'esperienza e all'aiuto del figlio Andrea riusciva quasi sempre a tirarsi fuori dalle situazioni difficili in cui riusciva a cacciarsi. Infine il clan Cancaro, venuto al completo con due auto, Franco, Graziella, Francesca, Antonio, Alberto e Tiziana (non sono riusciti a portare Ciccio, il cane, perché proprio non c'era posto), provavano sulle dune i loro mezzi appena usciti dal meccanico. Franco giocherellava con il gonfia-sgonfia del suo Toyota HDJ80, riuscendo anche ad un certo punto a stallonare (guarda che bello, come si gonfia, guarda che bello come si sgonfia, …., SPAM!), mentre Alberto scaricava sul suo Nissan GR l'irruenza della sua giovane età, lasciando sabbia bruciata e trincee invalicabili dietro di se, costringendo le auto che lo seguivano a dover cercare percorsi improbabili alternativi.
Io (Fausto) e Lorella su Nissan Patrol GR (quest'anno è stato un tripudio di Nissan) seguivamo cercando di goderci lo spettacolo, io attraverso gli occhi e Lorella attraverso la sua fida macchina fotografica. Quest'anno volevo battere il record di zero insabbiamenti, ma ho dovuto abbandonare il progetto molto presto.
Dopo essere passati vicino ai due monti Dekamis, ci siamo fermati a pranzare a pochi chilometri da Ain Ouadette. Lungo il percorso per il lago abbiamo incontrato un gruppo di nomadi a cui abbiamo dato dei regali che avevamo portato dall'Italia e io e Lorellaci siamo resi conto che già alcuni li conoscevamo perché li avevamo incontrati negli anni precedenti. E' stata una bella sensazione, un po' come sentirsi a casa. E' bello sentirsi a casa nel deserto della Tunisia.
Una volta arrivati al lago, abbiamo trovato degli altri nomadi con i dromedari (dentro l'acqua) che facevano rifornimento di acqua, e lo spirito igienista europeo si è fatto sentire: ma l'acqua è sporca, i cammelli ci fanno la pipì, … e le malattie, ma quando mi sono messo il costume e mi sono fiondato nella pozza, uno alla volta quasi tutti hanno capitolato, hanno dimenticato le paranoie e si sono goduti la frescura (mica tanto) di un bagno nel deserto. Persino Gaetano, che fino a quel momento aveva evitato di mangiare l'insalata nei ristoranti, perché la diarrea è sempre in agguato, ha dimenticato di essere un medico e si è messo a fare la lauruncia (rana) insieme agli altri,
La sera abbiamo fatto il campo in una piccola radura accanto al lago.


Spettacolare

Dekamis

Un leggero aiuto

Spettatori

Speedway

Gazzella

Spalatore

Spianatore

Il musico

Escavatore

Maestranze in riposo

Il macchino

Il ristoro dei guerrieri

Ricami

Prendi il toro per le corna

Nomade

Nomade

Nomade

Nomade

Felice

Nomade

Ain Ouadette

Incontro al vertice

Autobotte del deserto

Vasca con idromassaggio

Anfibi nel deserto

Strani esseri

Reporter al bagno

Ammucchiata

Tripudio di ginocchi

Tripudio di piedi

Osservatore neutrale

Mostruoso

Ain Ouadette

Ain Ouadette

Ain Ouadette

Ain Ouadette

Quest'anno sarò scarico

Casa Pane

Giovanni e Luciano

Esempio da seguire

Casa Belvedere

Esempio da non seguire

Al bar

Al bar

Mercoledì 29 aprile

Riusciamo a battere il record del giorno precedente e a partire alle 9.30, dirigendoci verso sud. Il percorso si presenta subito difficile, e le dune alte e insidiose con parecchi passaggi in contropendenza. Già dopo poche centinaia di metri ci blocchiamo tutti in un passaggio difficile e perdiamo un sacco di tempo. Enrico tenta di ribaltare la macchina, facendole assumere una posa plastica, documentata in fotografia, mentre Tano corre spensierato tra le dune e Pierpaolo allieta gli astanti con la sua colonna sonora.
L'idea era quella di raggiungere Bir Aouine in serata per fare il campo e quindi permettere al gruppo che doveva tornare prima, di prendere la pista che li avrebbe condotti fino a Ksar Ghilan, ma le condizioni della sabbia non lo hanno consentito e ci siamo dovuti fermare qualche chilometro prima al punto NOTTE 29. Il grande Toumis ha cucinato un cuscus vegetale favoloso, degno di essere citato sulla guida del Gambero Rosso.


Ain Ouadette

Al lavoro

Parcheggio

Complimenti

Via alternativa

Cercando l'acqua

La sentinella

Se scappa, scappa!

Strani personaggi

Maestranze al lavoro

Turista

Turista

Turiste

Coraggio amò!

Nomadi

Strano personaggio

Loschi figuri

Il deserto

Servizio ACI

Vestizione del guerriero

Gaetano in azione

Facile in discesa!

Dietro di me il caos

Forza Nuccio

Il macchino

Da qui non mi muovo!

Il deserto

Il deserto

Strumento molto usato

Il deserto

Poveri bagagli

Il deserto

REBUS 7,4,4,1,2,5,6

Il deserto

Sprofondato

Sosta

Il deserto

Consiglio di guerra

Il campo

Il campo

Giovedì 30 aprile

Sempre con la solita calma siamo partiti alla volta di Bir Aouine. Abbiamo attraversato senza grosse difficoltà la zona di dune che ci separa dalla vasta pianura, a parte qualche piccolo problema di olio con la macchina di Giovanni, superato brillantemente stringendo qualche bullone. Una volta sul piano, abbiamo fatto un lungo giro per evitare la caserma dei militari di stanza in quella zona, fino a raggiungere il pozzo di Bir Aouine.
Il pozzo era molto cambiato dall'ultima volta che lo avevamo visto, molto più pulito e con molta più acqua, e questa volta nessuno ha avuto reticenze a tuffarsi nell'acqua rinfrescante. Dopo le foto di rito Giovanni, Luciano, Pierpaolo, Gaetano e Davide sono partiti verso Ksar Ghilan e noi rimanenti siamo rimasti a pranzare e a goderci il panorama. Più tardi ci siamo mossi per riguadagnare le dune, e mentre attraversavamo una piccola valle pietrosa, Sandro ha spaccato un copertone. Ora, rompere una gomma, quando si attraversa una zona pietrosa nel deserto, con la pressione normalmente tenuta bassa, non è una cosa strana, ed è facilmente risolvibile visto che in genere portiamo due ruote di scorta. Ma Sandro, quando caricava la macchina, ha pensato che le ruote di scorta erano decorative, perché fa fico portarle ben legate sul portapacchi, e non si è curato di controllare che, non dico la sezione, ma almeno il diametro fosse lo stesso delle altre quattro. Così dopo avere cambiato la ruota, la macchina era sbilanciata e tendeva a sbandare. In queste condizioni abbiamo percorso gli sterrati della pianura e le prime, bellissime, dune del tratto di deserto che si trova a nord-ovest di Bir Aouine, con Sandro in fibrillazione per le non perfette condizioni dell'auto. Per fortuna la sera Salem ha tirato fuori la sua attrezzatura magica e con un pezzetto di gomma ed un po' di mastice ha riparato la ruota squarciata che, in seguito, ha retto per tutto il viaggio.


Perdita d'olio

Cercando il passaggio

Davide il duro

Il deserto

Bellezza al bagno

Bir Aouine

Cricca pericolosa

Bir Aouine

Bir Aouine

Bir Aouine

Gaetano touareg

Foto di rito

Foto di rito

Fotografi militari

Fotografi militari

Passaggio spaccaruote

Piana di Bir Aouine

Piana di Bir Aouine

Piana di Bir Aouine

Piana di Bir Aouine

Piana di Bir Aouine

Piana di Bir Aouine

Piana di Bir Aouine

Piana di Bir Aouine

Finalmente le dune

Il mostro

Il deserto

Il deserto

Ombre cinesi

Touareg catanese

Sabbie mobili

Turista disperso

Meglio a piedi

Toumis il corridore

Nissan, the best

Ce l'ho fatta anche io!

Spettacolare

Ehh..oop!

Ehh..oop!

Ehh..oop!

Venerdì 01 maggio

Ci alziamo la mattina di buonora con l'obiettivo di raggiungere Es Souida per pranzo. La giornata era splendida e le dune favolose, ricche di passaggi difficili e di lunghe discese ripidissime. Tra un insabbiamento e l'altro, abbiamo raggiunto la nostra destinazione all'ora prevista. Es Souida è un promontorio roccioso in mezzo alle dune e della stessa dimensione di queste. Ci si chiede: ma perché la sabbia decide di ricoprire tutte colline circostanti e invece non si posa su una roccia al centro delle stesse. Forse tutti i granelli si mettono d'accordo per lasciare libera quella zona, o su quella altura vive un gruppo di granelli mafiosi, e tutti gli altri si tengono distanti? Misteri del deserto.
Comunque a Es Souida abbiamo pranzato e dopo una comoda siesta post-pranzo, siamo ripartiti verso nord-ovest. Il clima era fantastico e le dune alte e difficili da superare, tutto era perfetto, quando, nel tardo pomeriggio, nella pianura di un catino, Sandro avverte per radio che ha visto una nuvola bassa e carica di sabbia venire nella nostra direzione. Dopo pochi minuti ci siamo trovati in una improvvisa tempesta di sabbia che ci ha costretto a fermarci. Era impossibile continuare e quindi abbiamo sistemato le auto in circolo a proteggere il fuoco ed abbiamo fatto il campo per la notte. Dopo un paio di ore ha cominciato a ….. PIOVERE! Ma non quella pioggerellina di poche gocce che ogni tanto capita nel deserto, ma una vera pioggia torrenziale che non permetteva di aprire i finestrini delle auto, e che ha costretto parecchi di noi a dormire nelle auto. La pioggia è durata per tutta la notte.


Parcheggio forzato

Conflitto generazionale

Discesona

Cercando i passaggi

Es Souida

Arriviamo!

Es Souida

Tentato suicidio

Verso le dune

Serpeggiando

Splendido

Mitico

Lungo le dune

Piuttosto alto

Trattore in attesa

Stupendo

Piccolo nomade

Piccolo nomade

Piccolo nomade

Pieno di regali

Pastore nel deserto

Bravo Sandro

Sciando sulla sabbia

L'attrezzo più usato

200 cavalli?

Che dire?

Una discesina

Panorami

Panorami

Panorami

Andando a mare

Disegnando la traccia

Arriva la tempesta

Aiuto!

Il vento

Il vento

Il vento

Imperterrito

Salem

Il campo

 


Sabato 02 maggio

Quando la mattina ci svegliamo, si apre davanti a noi un panorama insolito. Piove ancora, e la sabbia è di un rosso intenso, fino all'orizzonte. La luce è strana, e conferisce un aspetto spettrale al deserto. Più o meno come quando da noi arriva lo scirocco con le nuvole cariche di sabbia rossa. Abbiamo smontato rapidamente il campo e siamo partiti verso nord-est verso Tinsouane. La sabbia bagnata, il vento e la luce spettrale che non faceva vedere le ombre rendeva il percorso a volte duro e battuto come una strada, a volte soffice ed insidioso, a volte incomprensibile. Tra pioggia e vento, tra insabbiamenti e tratti veloci abbiamo raggiunto Tinsouane e poi abbiamo proseguito fino a Timbain fino al nuovo campeggio tendato. Pensavamo di fermarci a dormire nelle tende, stanchi per la notte precedente e ci siamo informati sui prezzi: 40€ solo per dormire! E le tende non erano poi così comode. Non parliamo poi dei bagni: la duna più vicina era molto più comoda ed igienica. Abbiamo così deciso di proseguire e fermarci sotto il monte Timbain per fare il campo. Così come secondo la teoria del quadro e del chiodo, quest'ultimo all'improvviso decide di crollare senza nessun preavviso, anche se fino ad un attimo prima reggeva il quadro senza alcuna difficoltà, allo stesso modo, forse un ulteriore soffio di vento, o la classica goccia di troppo hanno provocato nel gruppo, che fino ad un attimo prima era deciso a fermarsi la notte a Timbain, per poi fare ancora una mattinata di dune, un crollo improvviso, uno sconforto profondo, ed il desiderio irrefrenabile di un letto comodo, una doccia calda, un pranzo con i piedi sotto un tavolo. Ne abbiamo parlato a Salem, che si è mostrato d'accordo, e dopo aver telefonato all'albergo, ed avere avuto conferma dei posti, siamo partiti di gran corsa alla volta di Douz. Il viaggio non ha nulla di speciale da raccontare: un po' di dune basse, la lunga pista massacrante, la sosta classica la cafè del la port du desert. A pochi chilometri da Douz ci siamo fermati e Tano e Tiziana ci hanno allietato con un vasto repertorio di danze arabe al suono della radio dell'auto di Salem.
La sera abbiamo preso posto al Mouradì ed abbiamo cenato a Douz a base di agnello.


Chi è questo?

Hulk e la Cosa

Dipendente ANAS

Vieni che ti porto a casa

Anche Salem?

Bellissimo

Vai Anest!

Bellezze sulla sabbia

Bellezze sulla sabbia

Il logo

Runner a terra

E la paletta?

E il secchiello?

Non sono carini?

Le fide guide

Panorama

Panorama

Panorama

Bella discesa

Bella discesa

Panorama

Ancora discese

Lezioni di deserto

Tanus deserticus

Pane del deserto

Incredibile

Tinsouane

Spettacolare

Tinsouane

Sotto la pioggia

Sotto la pioggia

Nomadi

L'accampamento

Ciao bimba

Ultimi regali

Ultimi regalii

Verso Timbain

Autotreno nel deserto

Il campeggio di Timbain

Il campeggio di Timbain

I servizi

Timbain

Timbain

Timbain

Timbain

Fine deserto

Balli di commiato

Due veri touareg

Brava

Bravo Anest

Domenica 03 maggio

A questo punto avevamo un giorno in più, e ne abbiamo approfittato per riposarci. Parte della mattina è stata utilizzata per dare una sistemata alle auto e alle gomme. A Douz conviene fare una verifica di tutte le gomme: le smontano e puliscono tutta la sabbia dai cerchi con cura e perizia, a prezzi veramente modici.
Nel pomeriggio io e Lorella siamo andati a trovare la famiglia di Salem, che era accampata in una zona desertica verso Matmata, mentre gli altri si sono divisi tra gli acquisti nella piazzetta di Douz e la piscina dell'hotel.
La sera abbiamo cenato insieme al ristorante Le Palme dove abbiamo apposto in bella vista l'adesivo di Deserto Lento.


Sandro e la colomba

Sandro e la colomba

Con Salem

Il lupo e l'agnello

Con Salem

Lunedì 04 maggio

Partiamo la mattina per raggiungere Kairouan, e decidiamo di attraversare lo chott Fedjai per rendere un po' più panoramico il nostro viaggio. Dopo aver attraversato lo chott, una volta arrivati ai monti dove c'è il posto di blocco dei militari abbiamo visto un vecchio pick-up Peugeot, che per un qualche motivo incomprensibile era uscito fuori strada finendo con il fianco in una piccola scarpata. Ci siamo consultati rapidamente per radio ed abbiamo deciso di dargli una mano, così ci siamo messi in due con i verricelli, uno di lato per metterlo in sicurezza e l'altro da dietro per tirarlo ed in pochi minuti lo abbiamo tirato fuori senza un graffio. Il proprietario, con una bellissima barbetta islamica, che era preoccupatissimo per quello che probabilmente era il suo mezzo di lavoro e di sussistenza, non finiva di ringraziarci, e forse ha ringraziato Hallah per tutta la giornata.
Arrivati a Kairouan, abbiamo preso posto all'hotel La Kasbah, forse l'hotel più bello di tutta la Tunisia, e poi, purtroppo, abbiamo offerto un tributo al dio degli acquisti, tuffandoci nella bolgia infernale del suk della medina. Soliti acquisti di paccottiglia creata solo per i turisti e venduta solo a questi.


Sicilia 1950

Già al lavoro!

Miraggio

Lo chott

Jebel Hachichina

Jebel Hachichina

Jebel Hachichina

Caserma militare

Help

Niente male!

Il proprietario

Il salvataggio

Il salvataggio

Osservatore

Il salvataggio

Il salvataggio

Meritato crastone

Per dove si va?

L'hotel

L'hotel

Il mercato

Il mercato

Tipico negozio

Circolo di conversazione

Il mercato

Contrattando

Il mercato

Foto di Tano

Festeggiamenti finali

Aspettando il narghilè

Martedì 05 maggio

Partiamo di corsa per Tunisi per imbarcarci sulla nave della Grimaldi che per fortuna era stata riparata. La sera siamo arrivati a Trapani e ci siamo salutati con già in mente alcune idee per il prossimo viaggio.


Sulla via del ritorno

Un castello

Sulla via del ritorno

Le cicogne

Le cicogne

Le fotografie

Le foto di Lorella e Fausto foto

Le foto di Enrico e Tano (in fase di pubblicazione)

Le foto di Sandro e Andrea foto su youtube foto su tuaregteam.it

Le foto di Nuccio e Anna foto

Le foto di Giovanni e Luciano (in fase di pubblicazione)

Le foto di Gaetano e Davide foto

Le foto di Pierpaolo (in fase di pubblicazione)

Le foto di Franco Graziella e Francesca (in fase di pubblicazione)

Le foto di Antonio Tiziana e Alberto (in fase di pubblicazione)

 

I componenti della spedizione

Fausto e Lorella
Enrico e Tano
Sandro e Andrea
Nuccio e Anna
Giovanni e Luciano
Gaetano e Davide
Pierpaolo
Franco e Graziella e Francesca
Antonio Tiziana e Alberto
Salem e Toumis

www.desertolento.it